Un salto a Céüse

Un salto a Céüse

Ogni tanto bisogna solamente partire. Impacchettare l’occorrente, non pensarci troppo, saltare in auto e schiacciare sul gas.

Perché gli avvertimenti li abbiamo sentiti tutti: la meteo non è stabile, solamente per 4 giorni è troppo lontano, i tiri sono unti, c’è troppa gente, la sfacchinata per arrivare in falesia è lunga, eccetera. E puntualmente tutte le previsioni pessimistico-catastrofiche si sono avverate, ma ciononostante abbiamo passato 4 giorni davvero stupendi.

Ma partiamo con ordine: per questo week end dell’ascensione abbiamo deciso di recarci a Céüse, una delle falesie “storiche” della Francia. Assieme al Verdon e a Buox su questa enorme falesia che letteralmente corona la collina che sovrasta il paesino di Sigoyer (in pratica forma una specie di “ferro di cavallo” lungo 3 km posato sopra di essa) sono passati i forti arrampicatori dagli anni ’80 fino ad oggi. Seppur negli ultimi anni il “baricentro” dell’arrampica sportiva si sia spostato più a est verso le falesie della Spagna, questa falesia ospita molti tiri d’interesse moderno, come quello che molti ritengono il primo 9a+ della storia: “Biographie”, come venne chiamato nel 1988 dall’apritore JC Lafaille o “Realization” come venne rinominato da Chris Sharma quando nel giugno 2001 ha compiuto la prima salita “red point”, attenendosi alla filosofia americana per cui il nome viene definito da colui che compie la prima libera e non dall’apritore. Poco importa se Alex Huber già nel 1996 ha salito “Open air” che a posteriori, dopo la ripetizione ad opera dell’Alieno (a cui però è sfuggito il flash di Biographie/Realization), può venir considerato il primo 9a+.
Quello che però interessa noi “guerrieri del week end” senza troppo talento sono le molte linee stupende su gradi più moderati che solcano il calcare grigio-blu dei vari settori, dalle placche super tecniche dove bisogna lavorare bene di piedi, ai verticali a gocce “spaccadita” fino agli strapiombi dei settori “Mur de Berlin”, “Biographie” e “Cascade”: impossibile non aver mai sentito parlare di tiri come “Blocage Violent” (7b+), “Berlin” (7c), “Petit Illusion” (7a+), “Privilège du serpent” (7c+), “Queue de rat” (7b+) e tanti altri.

Con queste premesse (oltre che al ricordo di una visita nella mia preistoria arrampicatoria) decidiamo di partire mercoledì in serata (con i soliti ritardi del caso). Il viaggio diventa ben presto un’odissea: incolonnati poco dopo il Ceneri, colonna a Torino e per non farsi mancare niente ci troviamo a pascolare attorno al Sigoyer sbagliato in cerca del camping “Les Guérins” per poi capire che abbiamo sbagliato ad impostare il navigatore… ci mancava solamente di essere assaltati dai manifestanti NO-TAV. Fortunatamente, dopo più di 8 ore di viaggio (invece delle 5:30 calcolate), raggiungiamo il paese giusto (Sigoyer Hautes-Alpes e non Sigoyer Alpes-de-Haute-Provence) e piazziamo la nostra tenda: perlomeno domani si può dormire fino a tardi come i veri climbers!!!

Il mattino seguente finalmente riusciamo vedere l’impressionante falesia sopra di noi: un muraglione che sembra infinito ma anche abbastanza lontano. In effetti ci vuole un’oretta di cammino per raggiungere la base della falesia; certamente un avvicinamento lunghetto per dei falesisti come noi ma il panorama che ci viene offerto ripaga sicuramente la fatica e inoltre due passi aiutano a digerire la ricca colazione. Siamo quindi pronti per lanciarci in un’abbuffata di reglette, buchetti, chiodi un po’ lunghi (e conseguenti bei voli che rendono il tutto più speziato… e quindi più gustoso!!!), placche e strapiombi fino a quando le nostre braccia e dita chiedono pietà. A questo punto possiamo tranquillamente scendere per goderci le tranquille serate di “vita da camping”. Fortunatamente la stagione è appena iniziata e quindi la falesia non è ancora molto affollata ma a breve dovrebbero arrivare le orde barbariche da mezza europa a contendersi questi appigli; un buon motivo per scegliere Céüse come destinazione fuori “alta stagione”.  Effettivamente alcuni tiri hanno sofferto un po’ l’alta affluenza di scalatori e risultano un po’ patinati ma si tratta di singole vie nei settori più gettonati, non di certo di una regola.

Dopo 4 giorni di scalate, neppure rovinate dal temporale serale di venerdì e nemmeno da una meteo non sempre perfetta, a malincuore dobbiamo ripiegare la tenda nel “Berlingo” e dobbiamo cliccare su “Portami a Casa” nel navigatore, un bottone che non sempre si è contenti di premere. Fortunatamente al ritorno tutto fila liscio: in 5 ore e mezza siamo di nuovo in Ticino, anche se con la testa rimaniamo ancora un po’ nelle Hautes-Alpes come quando nel dormiveglia mattutino si cerca di ritornare in un bel sogno appena interrotto che però scivola via.

In conclusione bisogna ammetterlo: Céüse è lontano, l’avvicinamento (per quanto possa essere rilassante e riscaldante) dopo qualche giorno annoia, alcuni tiri (pochi) sono un po’ unti e c’è il rischio di ritrovarsi in coda per provare i tiri storici… ma Céüse rimane sempre e comunque la falesia più bella del mondo!!!

Arrivarci:
In automobile dal Ticino calcolare attorno alle 5 ore e mezza: superare Torino e puntare su Briancon passando dal Montgenèvre. Superata Briancon seguire e superare Gap. All’altezza del paese di Tallard girare verso il paesino di Sigoyer (indicato pure “Massiv de Céüze”). Poco sopra il paesino si trova il camping e il posteggio da cui si parte per la falesia. Attenzione: cercate Sigoyer Hautes-Alpes e non Sigoyer Alpes-de-Haute-Provence.

Alloggio:
Consigliamo vivamente il camping “Les Guérins” (6,20 euro a notte a persona) che si trova appena sopra il paesino di Sigoyer: bel camping immerso nel verde con gerenti molto ospitali e con servizi con acqua calda (doccia gratuita). Per i più nobili nel paesino di Sigoyer ci sono altre possibilità di alloggio “con muri di mattoni”.

Logistica:
Al campeggio è possibile prenotare il pane da ritirare la mattina seguente, inoltre vi è la possibilità di acquistare alcuni generi alimentari direttamente in loco. Alternativamente si può scendere al paesino di Sigoyer (piccolo negozio di alimentari) oppure andare fino alla cittadina di Gap dove si trovano tutti i servizi.

Stagione ideale:
La falesia si trova attorno ai 1600 metri con esposizioni dal sud-est al sud-ovest: l’estate è la stagione più gettonata (e quindi super affollata) e si scala pressoché solo dopo le 15-16 quando le pareti vanno in ombra. La tarda primavera offre delle ottime condizioni in quanto è possibile scalare anche al sole e non bisogna prendere il ticket per provare “blocage violent”. In autunno le serate sono corte e quindi la sfacchinata mattutina forse non vale la pena. In inverno al sole a quanto pare si scala bene… ma forse la cosa diventa un po’ da locals!!!

Altre informazioni:
Sono molte le guide che descrivono la falesia di Céüse: al campeggio è possibile acquistare una bella guida con foto a colori che comprende solamente Céüse: un buon modo per evitare di tirarsi dietro libroni da 400 pagine per tutto l’avvicinamento. Data la notorietà del posto su internet si possono trovare più e più informazioni utili.

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Sono Züghi e sono un'aquila di Sotaregn...