Arrampicata all’Aiguille de l’Argentière

Arrampicata all’Aiguille de l’Argentière

Iniziano le vacanze e torna la voglia di avventura in alta quota! Barelli scruta attentamente la guida di riferimento del grande maestro Giovanni Bassanini (Tambör) e propone la scalata della torre Sud dell’Aiguille de l’Argentière sulla via Battembourg-Thivierge.

Sono subito entusiasta, infatti la via su carta sembra abbordabile, senza grosse difficoltà ed è situata in un posto alquanto selvaggio; inoltre la guida parla di “via più bella del massiccio“. A chi non farebbe gola una salita del genere?

Panoramica da Camp2Camp

Il 3 Agosto saliamo con le teleferiche e un’ora e mezza a piedi alla capanna dell’Argentière. Il custode ci informa che la via che vogliamo fare non conta molte ripetizione (in poche parole “là fa nesun“), ma non ci scoraggiamo.

Il mattino seguente (05.00) ci alziamo, colazione, e partiamo per la scalata.
Già raggiungere l’attacco della via risulta un’impresa, infatti siamo costretti a fare un tiro per superare lo “zotto” iniziale. Dopo ravanate varie siamo finalmente ai piedi della via (o almeno ci sembra, dal momento che non c’è nessun segno del passaggio umano).

Parto io sul primo tiro (sulla carta 4c/5a), la scalata sembra tutt’altro che banale, su bella roccia ma totalmente da integrare. Questo si rivela essere solo l’antipasto di ciò che ci attende!

Infatti le (circa) 10 lunghezze seguenti si presentano tutte con una scalata in fessura svasa interamente da proteggere (soste comprese) e i gradi sembrano essere di un altro mondo (di sicuro non quelli di Gorduno); sulla relazione di G.B hanno l’impressione di esser stati tirati a caso; per non parlare dell’orientarsi in parete….

La scalata è molto ripida e quindi molto fisica (con zaini in spalla!); il tiro chiave è un diedro di 20 metri dato 6b+ su carta… sarà stato lo zaino pesante in spalla, o la quota, ma io di 6b+ ci vedo ben poco! Che GANZI che erano ai tempi!!!

Dopo 8 ore di parete siamo finalmente in cima alla torre sfiniti. Stando alla guida in 35 minuti si dovrebbe raggiungere la cima principale dalla quale si scende facilmente a piedi, col cazz…, diradata un po’ di nebbia si apre davanti a noi 200 metri di cresta composta da 4 gendarmi e sfasciumi di ogni genere! “Ringraziato” nuovamente Mister Bassanini per la descrizione “fedele” dell’itinerario, la superiamo in un’ora e mezza tra calate e ragliate in conserva.

Giungiamo in vetta alle 17 passate… azz l’ultima teleferica era alle 16:30!!! Da qui parte allora la lunga discesa dalla vetta fino al parcheggio dell’Argentière con lo zaino pieno di ferraglia varia (3000 metri di discesa)… una vera fatica!!!
Alle 21.30 siamo finalmente all’auto totalmente distrutti; ma dentro di noi fierissimi di aver percorso una via con i contro cazz… che conta poche ripetizioni in un ambiente a dir poco favoloso.

In conclusione: consiglio a tutti coloro che sono alla ricerca di una giornata di avventura in una zona remota del Bianco, e tanta voglia di faticare di salire questa fantastica via. Tengo a ricordare che è stata aperta nel lontano 1975. Grandi Bettembourg e Thivierge!!!